
La leggenda di Defuk
di Daniele Biacchessi – Foto di Edy Giraldo
Corre l’anno 1111 e il futuro imperatore del Sacro Romano Impero Enrico V con il suo corteo si sta recando a Roma per farsi incoronare dal Papa Pasquale II.
A fianco dell’imperatore c’è un personaggio nobile, leggendario e misterioso di nome Johannes Defuk, grande intenditore ed estimatore del buon vino. Il gruppo raggiunge la Tuscia e Defuk, affascinato dai rigogliosi vigneti, manda in avanscoperta il suo servo Martino con il mulo con l’obbiettivo di esplorare i borghi e località dove cantine e taverne sembrano conservare il migliore vino.
Martino deve assaggiare il vino e se risulta molto buono, deve scrivere fuori dal locale “Est (c’è). Martino arriva a Montefiascone e scrive “Est !!! Est!!! Est.!!!”.
La leggenda narra che Defuk, apprezzando la prelibatezza del vino bianco si ferma a Montefiascone per berne il più possibile e poi al ritorno abbandona l’imperatore e si stabilisce definitivamente nel paese.
Ne beve talmente tanto che si ammala e muore nell’anno 1113.
Prima di morire Defuk stabilisce con la cittadinanza di Montefiascone il seguente patto, una sorta di testamento: per sdrammatizzare, esorcizzare la sua fine, all’anniversario della sua morte si deve versare un barile di vino sulla sua tomba, in cambio lascia in eredità alla città i suoi averi: il cavallo, l’armatura il vestiario e un sacco di scudi d’oro.
Un rituale ripetuto più volte in epoche passate fino al XVIII secolo.
Defuk viene sepolto a Montefiascone all’interno della chiesa di San Flaviano in una pietra tombale in rilievo con la sua figura.
Il Vescovo ha un mantello ed un mitra in testa, ai lati sono scolpiti due stemmi forse elementi araldici del casato, mentre ai lati della bocca notasi la presenza di due coppe. Su una piccola lapide scritta dal suo servo Martino si può leggere il seguente epitaffio abbreviato: “est est est per il troppo est qui è morto il mio signore Giovanni Defuk.”