
Il mistero dei mostri di Bomarzo
di Daniele Biacchessi – Foto di Edy Giraldo
Si trova a poco più di novanta chilometri da Roma il parco dei mostri di Bomarzo vicino a Viterbo ed è proprio una bellezza dietro l’angolo.
E’ il 1950 quando le cineprese di Michelangelo Antonioni entrano per la prima volta in questo luogo incantato.
Il “Sacro Bosco” come qualcuno lo chiama, “La villa delle meraviglie” come altri lo definiscono, è in realtà lì dal 1547, quando l’architetto Pirro Ligorio regala al principe Pier Francesco Orsini questo gioiello dalle costruzioni strane, sbilenche, popolato da figure paurose e per nulla tranquilizzanti, ma affascinanti.
Vi sono architetture impossibili, come la casa inclinata, statue enigmatiche che appartengono ad un itinerario di matrice alchemica.
Si cammina dentro un bosco di tre ettari, tra conifere e latifoglie, tra sculture di varia grandezza ritraenti personaggi e animali mitologici, edifici che riprendono il mondo classico ignorando volutamente le regole prospettiche o estetiche, allo scopo di confondere il visitatore.
Una bellezza unica da riscoprire, come fece Salvador Dalí secondo cui il Parco dei Mostri è un’invenzione storica unica.